Commento a cura di fra Marcello Buscemi ofm
“Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade” (Gv 21,1-19). C’è in questo brano, in apparenza narrativo, come un crescendo teologico, che ci invita alla riflessione: Gesù si manifesta ai discepoli, credenti ma perplessi, operosi ma infruttosi, amici di Gesù ma timorosi nel manifestare la pienezza del loro amore. “Io vado a pescare”: il ritorno alle attività quotidiane non è mancanza di fede, anzi è fedeltà all’impegno di vivere alla luce di Gesù risorto. Se c’è un problema, non è la fede in Gesù risorto: le apparizioni avevano confermato la fede dei discepoli e la nostra comunione a tale fede: “Ciò che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo” (1Gv 1,3).
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