Commento a cura di fra Marcello Buscemi ofm
“Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio” (Mc 16,15-20). Sempre essenziale il Vangelo di Marco: anche l’Ascensione di Gesù ci viene presentata con tre pennellate. “Dopo aver parlato con loro”: il riferimento è alla missione che Gesù ha affidato agli apostoli e ai discepoli. Il primo effetto dell’Ascensione di Gesù è quello di costituirci testimoni di lui, risorto per la salvezza di tutti gli uomini: “Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra” (At 1,8).
Leggi tutto: Il Vangelo della Solennità dell'Ascensione (16 maggio 2021)
Commento a cura di fra Marcello Buscemi ofm
“Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9-17). Non dice: rimanete nell’amore, ma nel mio amore. È una precisazione necessaria e preziosa. Gesù non parla dell’amore in generale: sentimento tanto piacevole, ma così inflazionato da poter scomparire nel giro di pochissimo tempo, il sussurro di una parola: “Ti amo, per questo ti lascio subito”. E la nostra società moderna conosce bene un tale “amore”, pronunciato con le labbra, ma non con il cuore, carico di interessi, ma non dono di vita. No! Non è questo l’amore, di cui parla Gesù. Il suo amore è un’amore personale, derivato dalla fonte dell’amore: “Dio è amore” (1Gv 4,8). E il suo amore si è manifestato a noi in Gesù, che si è fatto vittima di espiazione per noi: “In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4,9-10). E l’amore unisce e rende simili alla persona amata: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi” (Gv 15,9). La conseguenza è chiara dobbiamo “rimanere in Gesù” per sperimentare l’amore di Dio: “Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv 4,15-16).
Leggi tutto: Il Vangelo della VI Domenica di Pasqua (09 maggio 2021)
Commento a cura di fra Marcello Buscemi ofm
“Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,1-8). Immagine essenziale, dinamica, progressiva. Immagine essenziale: Gesù è “la vera vite”, che produce frutti di salvezza per la vita eterna, che ci fa crescere con la sua verità rendendoci liberi e veri suoi discepoli (Gv 8,32), che ci alimenta con il suo corpo e il suo sangue, linfa vitale per edificarci in un solo corpo e in un solo spirito. Noi siamo i suoi tralci: siamo uniti a lui mediante la fede: “chiunque vede il Figlio e crede in lui ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,40); aderiamo a lui mediante la sua parola di vita eterna: “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (5,24), le sue parole sono per noi “spirito e vita” (Gv 6,63); siamo in comunione con lui nell’amore: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).
Leggi tutto: Il Vangelo della V Domenica di Pasqua (02 maggio 2021)