9 Giugno 2019
Domenica di Pentecoste - Anno C
Commento a cura di fra Marcello Buscemi ofm
Dal vangelo secondo Giovanni (14, 15-16. 23-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
“Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre”. La promessa di Gesù si è adempiuta per noi nel battesimo: “In realtà, noi tutti siamo stati battezzati in solo Spirito per formare un solo corpo ... e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito” (1Cor 12,13). L’abbiamo ricevuto ed abita nei nostri cuori. Nel battesimo, abbiamo esperimentato non solo la nostra partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo, ma anche l’azione potente dello Spirito che ci fa «vivere in Cristo” la vita nuova e ci fa camminare in novità di vita. Dall’unico Spirito nasce e si sviluppa l’unico corpo, la Chiesa, a cui tutti noi apparteniamo. Con lui, manteniamo quell’unità nell’amore, essenziale per vivere in un solo corpo. E, nell’amore, lo Spirito imprime in ciascuno di noi la nostra identità essenziale di figli di Dio: “Che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!” (Gal 4,6; Rom 8,14-15). E lo Spirito opera nella nostra vita personale e comunitaria. Egli, come per il Messia di Is 11,2, è per noi intelletto che dirada le nostre incertezze e dubbi, scienza che ci fa conoscere tutta la verità, sapienza che ci permette di contemplare il mistero di amore di Dio e di Gesù, consiglio per discernere il modo di compiere la volontà di Dio, fortezza per superare le tentazioni e le difficoltà della vita, pietà che ci fa operare con misericordia verso il prossimo, egli ci insegna il timor di Dio, amore adorante e riconoscente per tutto quello che abbiamo ricevuto nella nostra vita quotidiana e spirituale. Egli è fuoco dal cielo (At 2,3), che ci purifica dai peccati, ci fa vivere da figli di Dio, ci insegna tutta la verità, ci trasforma in dono per i fratelli. Non spegniamo lo Spirito (1Tes 5,19), ma lasciamo che infiammi di amore i nostri pensieri e il nostro cuore, sede del nostro sentire ed operare. “Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel nome di Gesù, egli ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto ciò che Gesù ci ha detto” (Gv 14,26). «Camminiamo secondo lo Spirito» (Gal 5,16), per rigettare ciò che non è gradito a Dio (Rom 12,1-2) e ci allontana dal nostro prossimo e permettergli di produrre in noi l’amore, che ci rende veri discepoli di Cristo, portatori della gioia della salvezza, della pace interiore che dà sicurezza, del dominio di noi stessi (Gal 5,19-23), per essere come Gesù pazienti, miti e puri di cuore (Mt 11,29). È lo Spirito che ci fa scoprire il senso profondo della nostra adesione a Cristo e ci aiuta ad avere una forte coscienza battesimale che impregna e orienta il nostro cammino quotidiano. Non possiamo ridurre la nostra vita di fede, la nostra vita spirituale, solo ad un impegno sociale nel mondo. La nostra «vita secondo lo Spirito» deve essere obbedienza all’unico Spirito, relazione personale con Dio e con Cristo, costante conversione e lotta quotidiana contro tutti gli idoli che il mondo ci propone e che tentano di condizionarci, impegno a rimanere sempre in vitale adesione a Cristo e al suo mistero pasquale di morte e risurrezione, un cammino di santità nell’amore a Dio e ai fratelli.
