Commento a cura di fra Marcello Buscemi ofm
Dal vangelo secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
“Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce” (Gv 1,6-8.19-28). In queste parole, è sottintesa una chiara intenzione di precisare il ruolo di Giovanni Battista e il ruolo di Gesù. Giovanni Battista è un testimone della luce, Gesù è “la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Riflettiamo con attenzione: sul ruolo di Giovanni Battista nella storia della salvezza e sul ruolo di Gesù nel progetto salvifico che Dio ha predisposto per la nostra salvezza. Giovanni Battista non è la luce, ma “un uomo mandato da Dio, per dare testimonianza alla luce” (Gv 1,7). Giovanni Battista è “un uomo”. Grande Giovanni Battista: “In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui” (Mt 11,11). È “un uomo mandato da Dio”: “Cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via” (Mt 11,7-10). Un uomo umile e coerente: non si attribuisce un ruolo che non gli appartiene: né quello di Messia né quello di Elia né quello di profeta; anzi, proclama dinanzi a tutti: “Io non sono il Cristo”, il Messia atteso dal popolo di Dio, per la salvezza di tutti gli uomini. E afferma con decisione: “Gesù deve crescere; io, invece, diminuire” (Gv 3,30).
Giovanni annuncia Cristo, luce e vita del mondo: “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta” (Gv 1,4-5). Gesù non è un profeta, ma “il profeta”, predetto da Mosè (Dt 18,15): “Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!” (Gv 6,14). Anzi, Gesù è più grande di Mosè: “Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo”. È più grande di Elia, che parlava nella forza dello Spirito, ma Gesù ci dà lo Spirito: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo” (Gv 1,33). Di più: “Ricevete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra” (At 1,8). E lo Spirito di Dio “ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto ciò che Gesù ci ha detto” (Gv 14,26). I profeti e gli uomini di Dio annunciavano la Parola di salvezza, ma Gesù è la Parola eterna e vivente di Dio, che “si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14). A lui solo dobbiamo credere, perché egli è vicino a noi ed è nel nostro cuore: “Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore, cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo” (Rom 10,8-9). Professiamo la nostra fede in Gesù e lasciamoci investire dalla sua luce: “Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente” (Ef 5,8-11). Come Giovanni Battista, lasciamoci illuminare da Cristo, luce del mondo e risplenderemo come figli della luce, figli di Dio.